ISTITUTO TEOLOGICO MARCHIGIANO
Sezione di Fermo
Scuola Diocesana di Formazione Teologica

Notiziario

Numero 71 di Firmana
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Il numero 71 di Firmana compendia il Corso su "Esorcismo e Ministero della Consolazione" ed approfondisce la tematica secondo prospettive teologiche differenti

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Un tema come quello della demonologia, gli esorcismi ed il ministero della consolazione ad esso connesso, benché, tutto sommato, argomento marginale dell’indagine teologica, riesce a catalizzare sempre un vasto interesse popolare. Il motivo di tanta attrattiva può essere collocato nella bassa cultura teologica di chi non si attarda ad indagare i vari aspetti del male e del suo dilagare, ma resta nella semplice superficie di interpretazioni tradizionali, ripetute e mai chiarite L’esistenza del diavolo e del demonio e la sua azione nefasta nel mondo riesce a placare le mille domande che nascono dal problema del male nei suoi molteplici rivoli con cui raggiunge l’uomo e l’ambiente in cui vive. Contro queste semplificazioni si colloca la missione della teologia che si rivolge alle domande dell’uomo contemporaneo per tracciare dei percorsi di ricerca ed esprimere in linguaggio dottrinale moderno, tutto ciò che prima veniva espresso, nel recente passato, con parole come diavolo, possessione diabolica, maleficio. Sembra strano che il demonio con il passare del tempo non abbia mutato né sembianze, né linguaggio, visto che la sua tradizionale missione è quella di essere “menzognero dalla nascita”. Il percorso dalla rivista di questo numero, che compendia le lezioni del Corso opzionale tenutesi presso l’Istituto Teologico Marchigiano nella sezione di Fermo nei mesi di febbraio-maggio 2021, intende far ripartire l’indagine per un nuovo approccio all’esorcismo come ministero anzitutto della consolazione e non espressione di un carisma riconosciuto a sacerdoti particolarmente sensitivi. Ogni autore degli articoli di questo numero parte sostanzialmente dalla sua esperienza, dalla sua realtà di pastore o di specialista prima ancora che teologo. Ecco perché tra qualche ovvia ripetizione, i vari contributi esprimono all’unisono la prudenza di un atteggiamento rispettoso dell’umano senza troppa indulgenza al terrorismo psicologico di certe frange vetero-cattoliche che scorgono l’ombra del diavolo in ogni angolo. Tra le analisi dei luoghi comuni e di linguaggi sul demonio e la demonologia, si può respirare in questa sintesi pluridisciplinare un profondo bisogno di rinnovamento sull’argomento senza nostalgie o negazionismi. Certamente, senza smentire un pluralismo di voci e di opinioni teologiche, non possiamo, tuttavia, confutare quanto da anni si sforza di attestare il biblista A. Maggi “È pertanto alquanto singolare vedere come la figura del diavolo, irrilevante nella Sacra Scrittura, abbia assunto nel corso del tempo dimensioni spropositate nella vita dei credenti, al punto che molti cristiani sembrano credere più nell’onnipresenza del tentatore che in quella del Salvatore”. Non quindi parlando a dismisura del diavolo e del suo pericolo si potranno arginare le sue tentacolari vie del male, ma riducendo il suo campo di azione. Questo, con tutti i limiti, ci siamo proposti in questo numero, con la speranza di offrire spunti necessari, perché sempre più sia pertinente e sobrio il trattare tali argomenti e sempre maggiore sia lo sforzo scientifico di teologi e medici per recare consolazione a quanti vivono nel proprio corpo l’oppressione del male.

                                                                     Tarcisio Chiurchiù

                                                                                   Direttore

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